Mi capita spesso di ascoltare adolescenti chiedermi indicazioni sul modo in cui poter combattere l’ansia scolastica, lamentandosi di non riuscire a studiare materie ritenute inutili o per nulla interessanti.
Fin da bambina mio padre mi ha cresciuta insegnandomi che due espressioni erano vietate: “non mi interessa” e “mi fa schifo”(riferito a un argomento o a una materia).
Perché in tutto era possibile scoprire una parte interessante, un aspetto che faceva incuriosire, un sapere che poteva emozionare.. e lui mi accompagnava a scoprirla questa parte emozionante e a diventare capace di trovarla.
E da questa emozione mi insegnava a far nascere la motivazione anche nello studio di ciò che poteva inizialmente annoiare.
Oggi l’emozione che più spesso accompagna lo studio negli adolescenti che ascolto è l’ansia: un’ansia invalidante, da prestazione, un’ansia che offusca anche concetti già chiari e che impedisce ai nuovi di ancorarsi al pensiero.
Unica preoccupazione: il voto e l’approvazione dei genitori.
E mi chiedono come fare ad affrontare un’interrogazione senza tutta questa agitazione, come poter memorizzare ciò che non interessa senza dover rileggere per ore le stesse righe…Adolescenti che mi chiedono come combattere l’ansia che impedisce loro di affrontare con successo verifiche e interrogazioni.
Dovete trovare la vostra emozione positiva e partire da lì: una scintilla che illumina il resto di ciò che dovete imparare.
Abbiate il coraggio di credere che anche ciò che ritenete inutile e noioso possa nascondere un aspetto emozionante.. e andatevelo a prendere.
Poi fatelo esplodere.
Rompete le righe dei libri e create connessioni.Ritracciate percorsi didattici, ampliate concetti, arricchiteli dei contenuti che più vi incuriosiscono, andate a cercare assonanze in ciò che la vita già vi ha insegnato e in ciò che ancora desiderate conoscere.
Non permettete ad insegnanti stanchi di caricarvi della loro stanchezza e aggrappatevi alle parole di quelli che ancora insegnano con passione.
Il voto è una convenzione, non può essere la motivazione.
Tutto ciò che ho imparato e che ancora ricordo è sempre nato dalla ricerca di un’emozione che ho voluto rincorrere n ella costruzione del mio sapere
Dr. Elena Ortolan -Responsabile C.E.P.I.