Rischio Coronavirus: se la psicosi di massa travolge la ragione
La paura è un’emozione arcaica, istintiva e funzionale alla sopravvivenza che si innesca in una situazione di pericolo attivando fisiologiche funzioni difensive: il battito cardiaco, il metabolismo e la respirazione accelerano, la pressione sanguigna aumenta e l’adrenalina viene rilasciata rendendoci pronti, di fronte ad una minaccia reale, ad affrontare il pericolo con l’attacco o con la fuga. La paura, comune al modo umano e animale, ci porta in salvo: è fondamentale e adattativa.
L’ansia, invece, è un’emozione tipicamente umana perché si fonda sulla consapevolezza della dimensione del tempo e implica la capacità di immaginare conseguenze spaventose o riattivare memorie di ciò che per noi, ha rappresentato un pericolo in passato. I segnali corporei che la accompagnano sono quelli tipici della paura ma meno accentuati e più generalizzati ai quali possono aggiungersi disturbi del sonno, alimentari, rimuginio e sentimenti di insicurezza che condizionano i nostri comportamenti.
L’attacco di panico è un breve ed improvviso episodio di ansia intollerabile, caratterizzato da sentimenti di apprensione, paura o terrore: la persona vive un senso di catastrofe imminente e ha spiccate manifestazioni neurovegetative. Anche i pensieri si modificano: le persone temono che accadrà loro qualcosa di grave e viene compromessa la capacità di ragionare in maniera razionale e sensata.
L’aumento dei contagi del Coronavirus ha scatenato un’ansia generalizzata e incontrollata che attraverso il potente catalizzatore dei canali web e mediatici si sta tramutando in un vero terrore tipico delle psicosi collettive. Accade allora che nella folla la personalità cosciente svanisce, i sentimenti e le idee di tutte le unità si orientano alla medesima direzione, il senso di responsabilità e razionalità si indeboliscono minando la lucidità morale e intellettuale propria dei singoli.
Nelle ultime ore si stanno diffondendo informazioni via web con verità improvvisate prive di ogni fondamento, messaggi audio o di testo virali, che iniziano con formule del tipo “una mia fidata conoscente” oppure “un’amica che conosco bene” diventano verità assolute in grado di scatenare allarmismi esagerati andando a confondere o addirittura invalidare, le comunicazioni dei siti ministeriali.
Quando il panico e la paura prendono il sopravvento le persone tendono a imitare le azioni di chi hanno vicino, senza ragionare razionalmente e bloccando le proprie capacità di giudizio.
Diventa allora fondamentale recuperare la capacità di gestire le proprie emozioni senza lasciarsi travolgere da ondate emotive di massa, risvegliare il proprio pensiero critico e consapevole, assumere un atteggiamento responsabile e sintonizzato sulla realtà che in questo momento deve fondarsi sulle notizie ufficiali e comunicate dai Ministeri.
Il nostro centro rimane aperto: non svolgiamo incontri in gruppi allargati, abbiamo ambienti ampi e arieggiati che ci permettono di svolgere colloqui a distanze anche superiori ai due metri, ci laveremo spesso le mani e continueremo a lavorare con voi e a sorridervi. Pronti ad accogliere anche le vostre nuove ansie e paure, per poterle affrontare insieme.
Dr. Elena Ortolan Psicoterapeuta, Direttore C.E.P.I. https://cepiseregno.it/