La Didattica A Distanza (D.A.D.) rappresenta uno dei cambiamenti principali cui sono stati costretti bambini e ragazzi durante il lockdown.
Purtroppo non si è trattata di una misura temporanea e gli effetti psicologici di questa modalità ormai quotidiana di vivere l’insegnamento sono stati oggetto di alcune ricerche: tra queste quella condotta dal Presidente dell’Ordine Nazionale degli Psicologi David Lazzari, presentata a febbraio e portata in Parlamento in Senato, durante l’audizione della Commissione Igiene e sanità.
La D.A.D. viene percepita come impegnativa specialmente per le difficoltà a mantenere l’attenzione che richiederebbero un maggiore sforzo di concentrazione, non sostenuto da una sufficiente motivazione nell’impegno.
Probabilmente vengono meno le circostanze che di solito motivano bambini e ragazzi ad approcciarsi allo studio con più entusiasmo: la compagnia degli altri, la curiosità di fare nuove esperienze, un ambiente adeguatamente predisposto.
Le principali emozioni di disagio sono il senso di solitudine e la noia.
Confrontando quanto riportato da un campione di insegnanti, nonostante i voti non abbiano registrato cali significativi, si riscontra uno studio ti tipo più passivo.
La D.A.D. per come è strutturata al momento, sta offrendo un tipo di formazione diversa: in particolare gli studenti delle superiori trovano delle potenzialità negli strumenti della didattica digitale ritenendola efficace per recuperare o consolidare argomenti già trattati ma decisamente meno per l’apprendimento di nuovi.
Pare quindi un’ottima integrazione ai metodi tradizionali, ma per il momento ancora insufficiente a sostituirli.
Le conseguenze sono rischiose soprattutto per i più piccoli.
Secondo la dichiarazione di Lazzari: “l’eccessivo utilizzo della didattica a distanza, in particolare per bambini nella scuola dell’infanzia e primaria, può limitare l’apprendimento, ostacolare la regolazione emotiva, cognitiva e comportamentale, con una ridotta capacità di concentrazione, una minore curiosità e autocontrollo”.
Non solo la D.A.D. si sta mostrando carente per quanto riguarda il valore formativo e le modalità di relazione, ma ha avuto come effetto l’introduzione di una presenza costante di media tecnologici nella nostra vita quotidiana.
L’educazione ha subito un vero paradosso: finora si è ritenuto sano non regalare devices ai bambini prima delle medie, mentre ora la scuola stessa porta bambini e ragazzi a restarne in stretto contatto per ore.
Se per gli adolescenti era un tema già noto, per i bambini rappresenta un passaggio inedito e dall’intensità a volte preoccupante.
Dai dati riportati da Lazzari, si è passati da un’ora e mezzo come utilizzo massimo per i bambini di 4 anni (e da una media di 2 ore a 8 anni) a 7 ore quotidiane nei casi peggiori.
L’effetto negativo dell’utilizzo eccessivo della tecnologia è noto da tempo.
Secondo una ricerca dell’’Italian Journal of Pediatrics bambini sotto i 6 anni presentano prestazioni ridotte in compiti di attenzione e matematici.
Non si possono trascurare gli effetti sul corpo, con l’acquisizione di abitudini sedentarie e anche di alimentazione scorretta, disturbi del sonno, mal di testa, problemi agli occhi e rigidità muscolare.
La formazione a distanza è entrata nelle nostre abitudini indipendentemente dalla nostra volontà e non possiamo sottrarci sua influenza:
Quali sono quindi i consigli rivolti ai genitori per rendere la D.A.D. più entusiasmante ed efficace?
Ecco i suggerimenti del Prof. Giuseppe Riva (professore di psicologia dell’Università Cattolica e direttore di ricerca presso istituto Auxologico di Milano)
– mantenere i contatti con gli insegnanti
– collaborare con i figli per pianificare le attività, assicurando di riservare momenti per imparare e studiare insieme.
– incentivare i figli a creare le condizioni per la migliore fruizione delle lezioni a distanza: incitarli a prepararsi e vestirsi per la lezione e predisporre in casa uno spazio fisso in cui seguire il collegamento
– invitarli ad accendere le telecamere per facilitare una relazione il più possibile reciproca
Dott.ssa Elena Ortolan -Psicoterapeuta Direttrice C.E.P.I. https://cepiseregno.it
(si ringrazia perla collaborazione Dott.ssa Gemma Domenella -psicologa clinica)
Fonti:
Rassegna di studi sulle conseguenze dell’uso eccessivo della tecnologia da parte dei bambini:
Bozzola, E., Spina, G., Ruggiero, M. & Merno, L (2018). Media devices in pre-school children: The recommendations of the Italian pediatric society. In
Italian Journal of Pediatrics, 44(1), 69.
Suggerimenti di Giuseppe Riva: https://www.auxologico.it/approfondimenti/quali-sono-conseguenze-psicologiche-dad-ragazzi
Risultati ricerca di David Lazzari:
Gli effetti della Dad sugli studenti arrivano al Senato. «Disturbi psicologici aumentati del 24%» – L’indagine – Open
Risultati ricerca Almadiploma: pubblicata su “Il sole 24 ore” 09/04/2021 “Didattica a distanza: come l’hanno vissuta i ragazzi. Il sondaggio di Almalaurea“.