La Psicomotricità è una disciplina che si interessa della persona attraverso la valorizzazione del corpo considerato come base dello sviluppo dell’identità, espressione della vita emotiva, fondamento dei processi cognitivi e organizzatore della motricità in termini funzionali e relazionali.
Gli interventi si rivolgono a una fascia di età molto estesa che va dalla prima infanzia all’adolescenza, ma esprime particolare efficacia nella fascia d’età precoce 0-3 e nell’età pediatrica 4-7.
L’intervento psicomotorio facilita l’integrazione dei dati dell’esperienza, favorendo nel bambino il processo di costruzione della propria autonomia e identità e può essere inteso sia come forma di prevenzione del disagio infantile sia come risorsa nel processo di crescita del bambino rivolgendosi alla sua globalità intesa come integrazione di differenti aree di sviluppo (motorio, cognitivo, relazionale).

L’area psicomotricità svolge ogni intervento nel pieno rispetto del modello di intervento CEPI
Il CEPI dispone di un’équipe di professionisti altamente specializzati nella cura delle differenti problematicità infantili, che potranno attivarsi sulla base dei bisogni rilevati collaborando in sinergia nel progetto di cura.
L’approccio integrato e multidisciplinare attuato nel CEPI garantisce l’ottimizzazione di tempi, costi e successo nel raggiungimento obiettivi prefissati.

INTERVENTO PSICOMOTORIO RELAZIONALE PREVENTIVO (individuale o in piccolo gruppo):
Tale intervento è volto a favorire le competenze senso-motorie, emotive, relazionali, espressive, cognitive e prassiche analizzando lo sviluppo dell’identità del bambino. Promuove il benessere ed il mantenimento della salute intesa come condizione di armonico equilibrio fisico e psichico.
INTERVENTO DI TERAPIA NEURO-PSICOMOTORIA (individuale):
La Terapia non si focalizza sul deficit, ma attraverso un approccio globale e precoce si prefigge di:
– Sostenere l’integrazione delle funzioni motorie-percettive dando valore agli atti come rilevatori dei processi adattivi e mentali del bambino.
– Promuovere l’organizzazione delle competenze emergenti e l’evoluzione dei comportamenti atipici
– Sviluppare le potenzialità presenti ed accrescere il senso di fiducia e l’autostima
– Sollecitare i processi di riorganizzazione funzionale contribuendo alla regolazione e alla stabilizzazione di uno sviluppo armonico.
I principali disturbi trattati sono: Ritardo globale di sviluppo, Disturbi della coordinazione motoria, Disprassia, Disturbi dello spettro autistico, Disturbi della regolazione emotiva, Disturbo da deficit di attenzione, Iperattività, Impulsività, Disturbi dello sviluppo intellettivo, Disturbi Neuromotori, Disturbi sensoriali, Disgrafia e Deficit da Funzioni esecutive.